Vittorio Nazzareno

“Più in libertà”

 

copertina morciano.jpgChi oggi continua a leggere le poesie di Vittorio Nazzareno può accorgersi come il suo dono naturale dell'espressione e il suo significato storico si sovrappongono senza che le sua immagine susciti in noi alcun dubbia di autenticità. Tale certezza è subito evidenziata dal ruolo ispirativo e dal desiderio di esprimersi di chi viene ispirato Questa sensazione attesa e desiderata rende meno difficile presentare la seconda raccolta di poesie di Vittorio Nazzareno, poesie che per lo slancio poetico libero e ragionato, per la purezza espressiva ricercata e raggiunta, per la dimensione storica, osservata e codificata, spingono il lettore ad essere “PIU' IN IIBERTA', e, in armonia con l'autore.

 

'Veneres Cupidinesque' -'Io sol uno...' -'Riflettendo' ci per- mettono facilmente di penetrare nel mondo simbolico e realista della poetica di Vittorio Nazzareno, che, classicheggiante per alcuni versi, diviene attuale e contemporanea per altri.

 

La poesia di questo democratico utopista ha molta somiglianza con la poesia cortese che sembra, a prima vista, portare a società  lontane di tempi passati, ma la cornice di "Veneres Cupidinesque” è quella che da sempre ci è 'familiare, perché bene riesce ad esprimere il sentimento dell'amore nelle sue varie forme e nei suoi vari modi di essere. La poesia di Vittorio Nazzareno trova nel simbolo dell'amore la pienezza dell'espressione linguistica : I'amore non pienamente espresso con un'azione, ma sfaccettato e complesso trova nella parola dell'autore un completamento conoscitivo e moralizzante che ci obbliga a riflettere su ogni particolare del simbolo <<amore>.  L'esuberanza di "Io sono il mondo I che la tua luce illumina I quando il tuo sguardo f m'avvolge" diviene'dolce istante' e poi 'Presunzione' che si sperde fra atomi infiniti e si rimescola alla terra. Allora sopraggiunge il lamento di 'Sitio' che invoca una pioggia d'amore su un cuore arido.

 

Questi passaggi sono resi in maniera impeccabile da un coordinamento linguistico ragionato che rende il poeta lucido e razionale e ciò gli permette di scendere nel  suo ego per convertire in realtà intelligibili i moti dell'animo. Qui emerge il dono della poesia di Vittorio Nazzareno che ha il merito di esprimere le lacrime e i lamenti, le grida e i sospiri, i baci e le strette in maniera intelligente e con strutture di parole.

 

'L'Autocoscienza'che sola definisce tutto un travaglio, dando all'autore la terapia ragionata; 'maschere' e 'Iove' poi ci conducono dolcemente, ma attristati dall'amore-verità verso il cammino della riflessione, del burlesco e dello scapigliato che è il luogo comune in cui si crede di trovare il tesoro. Poesia d'amore quindi, ma ragionata e riflessiva che ci libra verso una dimensione più  aperta e più attuale del termine.

 

La raccolta di'Io sol uno...'racchiude liriche che per lo slancio poetico, sentito e riflessivo pone I'autore in un rapporto di disinteresse con gli stati d'animo, rendendosi però l'incognita d'una proporzione in cui, conosciuti gli altri dati, il quarto è assolutamente matematico. La figura retorica di questa composizione è un dato definitivo e fuori dal dubbio dell'opinione. Tuttavia l'incognita va calcolata insiemisticamente:  i numeri sì, ma anche la ragione e l'intelligenza.

 

Il verso è lucido, anche se sintagmaticamente ricercato, ma il lettore è invitato a sedere al posto dell'interlocutore e scendere nel suo io per convertire, non più in belle parole, ma in dati conoscitivi ragionati, ciò che l'anima suggerisce e la parola definisce nel suo valore sintagmatico e paradigmatico.

 

'Separazione' -'Una  barca nel sole' -'Nella foschia del golfo' - 'Trasformazione' - 'Meteora' - 'Diluvio' sintagmatica- mente divengono distrazione, la quale, sempre, ci affida al caso e di cui mai sappiamo definire subito il risultato.

 

Se un poeta deve essere universale e il messaggio una festa del cuore, credo che in'Riflettendo' molte volte si ha la sensazione di essere in  festa. (una 'festa' però che non sempre allieta - 'Irriverenza' , 'Rifiuto' , 'sconsacrazione' , 'L'Orologio' -, ma che in tanto è tale in quanto scopre verità" e realtà tristi e meno tristi, comuni a tutti e velate di oscurantismo  che è quello dominante del vivere d'oggi.

I limiti della cultura di Vittorio Nazzareno coincidono con quelli della sua poesia: la tenace lotta di quest'uomo tradito dall'amore ed esposto ai colpi dell'attesa non ragionata ci configura uno pari che, in'riflettendo', si pone a maestro e guida dei suoi sentimenti e dei nostri.